Dentro il laboratorio di Guado Urbino

Alessandra persa nel fascino di una storia dimenticata

Mia madre mi ha trasmesso la curiosità e l’amore per la natura e anche la sua passione per i tessuti è stata per me contagiosa. Ancora oggi mi invita a guardare con stupore la perfezione del mondo vegetale e di questa sua continua sollecitazione le sono grata. 

Mi sono formata alla scuola del libro di Urbino e qui ho allenato e nutrito il mio senso estetico.Negli anni 90 mi sono diplomata all’Accademia di Belle Arti. In quegli anni, per la prima volta ho sentito parlare di macine, colore e coltivazioni di guado. Trovavo straordinario che una produzione agricola non fosse destinata all’ alimentazione ma alla produzione di un colore raro.

Ho conservato per anni un articolo di giornale su questa importante riscoperta locale: la pianta, le macine, l’estensione delle coltivazioni e i documenti antichi che ne descrivevano il controllo. Letteralmente affascinata dalla storia che vede l’antico ducato di Urbino come importante distretto di coltivazione in Italia, ho deciso nel 2016 di trasformare questo argomento nel mio lavoro.

La storia del guado riallaccia argomenti e temi a me cari: territorio, colore, storia del costume e agricoltura, di questo mi piace parlare e raccontare. 

Gli accessori che realizzo sono frutto di una passione profonda, carichi di un colore unico, denso di simbologie perdute e natura.

 

 

Il potere della natura (VIDEO)