Hai mai comprato un souvenir? Ecco cosa devi sapere
Oggi il souvenir torna ad avvicinarsi al concetto originale, più vicino all'artigianalità vera, locale, etico e rispettoso del mondo naturale. In un momento storico in cui è necessaria la sostenibilità, i viaggi sono green, slow e responsabili anche il souvenir cambia!
Cosa è un souvenir?
Treccani: souvenir ‹suvnìir› s. m., fr. [dal lat. subvenire «venire in aiuto»]. – Oggetto che si riporta, come ricordo, da una località in cui si è fatto un viaggio: un s. di Londra, di Parigi, del Cairo; un negozio di souvenir (o di souvenirs, come si vede spesso scritto come insegna di negozi).
Wiki: Souvenir è una parola francese il cui significato letterale è "ricordo", ma il termine viene usato spesso anche per indicare l'"oggetto-ricordo" di vario tipo che solitamente si acquista o si regala quando, visitando luoghi di particolare interesse turistico, si vuole conservarne la memoria e ricordare l'evento a sé o agli altri.
Lontano nel tempo
Sembra che nel tempo la necessità di portarsi un ricordo da un viaggio o da un luogo sia sempre esistita, proprio per testimoniare un evento accaduto. Se nell'accezione comune, il souvenir ha una connotazione legata al turismo di massa - cioè è per tutti oggi, genericamente un oggetto commerciale che serve a ricordare un luogo, nel passato il souvenir è stato un oggetto un pò diverso. Nel suo concetto originale, il souvenir nasce lontano nel tempo, dal IV secolo si può riscontrare infatti, che già i pellegrini religiosi, di ritorno da Gerusalemme portavano con sé un ricordo /frammento della città Santa dove Gesù aveva vissuto. Nel millecinquecento poi con la scoperta del Nuovo Mondo le wunderkammer divennero un modo per stupire e meravigliare, un modo per collezionare meraviglie naturali che chi non aveva viaggiato non aveva di certo mai visto . È però con il Grand Tour che si fortifica il concetto di souvenir. Fu all'inizio del '700 che il famoso viaggio in Italia, attraverso l'incontro con i monumenti, il popolo e la storia contribuisce a formare ricchi aristocratici europei. La necessità di avere una testimonianza di viaggio diventa fondamentale, amplifica la moda del collezionismo, la conoscenza e la passione per il mondo classico. I viaggiatori del Grand Tour, interessati agli acquisti, erano accolti a Roma da un mondo di offerte create da artigiani che realizzavano oggetti rispondenti alle richieste. Negli anni '50, il souvenir diventa pop, spesso di plastica a basso costo.
Etico e rispettoso del mondo naturale
Oggi il souvenir torna ad avvicinarsi al concetto originale, più vicino all'artigianalità vera, locale, etico e rispettoso del mondo naturale. In un momento storico in cui è necessaria la sostenibilità, i viaggi sono green, slow e responsabili anche il souvenir cambia! È molto forte l'esigenza di cercare di limitare i danni ambientali e sociali causati dal turismo di massa. Ogni viaggio ha una conseguenza ambientale ed è importante riflettere anche nel momento degli acquisti, evitando le produzioni massicce di oggetti in materiali sintetici e colori artificiali, pensando anche all'ambiente e al mondo animale. Acquistando artigianato possiamo essere anche di aiuto all'economia locale. La sostenibilità oltre ad essere etica può essere estremamente bella e originale!
Un semplice esempio? Il nostro uccellino guado - solo in negozio, in via Mazzini ad Urbino. Non solo foulard ma anche artigianato locale, solo per viaggiatori curiosi e amanti della natura!
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