Chi è Alessandra Ubaldi?
Guado Urbino nasce nel 2016 da un'idea di Alessandra Ubaldi. Lei, appassionata d'arte e di natura, racconta di un pigmento naturale unico: il guado.
Le scuole d'Arte ad Urbino
Guado Urbino è una attività commerciale dove un solo colore è protagonista, un celeste, più precisamente una sfumatura di blu: il blu di guado. Questa scelta potrebbe essere definita coraggiosa, perché singolare in Italia. Sono convinta che la mia iniziativa sia stata condizionata dalla formazione artistica appresa nelle scuole di Urbino, prima all'Istituto Statale d'Arte e successivamente all'Accademia di Belle Arti.
La creatività è per me sempre stata necessaria, già da bambina, ma la formazione artistica - per di più in una città come Urbino, che è praticamente sinonimo di arte e bellezza - hanno sicuramente regalato qualcosa di più al mio modo di creare.
Le scuole che ho frequentato hanno formato generazioni di creativi che hanno lasciato un segno nella storia della grafica, dell'illustrazione e dell'arte. Sono particolarmente felice oggi - in una fase della mia vita nella quale posso fare bilanci - di aver scelto un percorso di formazione legato all'arte, qui nella città dove la luce di Piero della Francesca è ancora presente, Urbino, città natale di Raffaello Sanzio e Federico Barocci.
Dalle finestre del Palazzo Ducale
Di certo i luoghi condizionano la nostra crescita spirituale ed emotiva, l’Istituto Statale d’Arte con la sua storica sede all'interno del Palazzo Ducale di Urbino non può che avermi spalancato le porte su un immaginario che da sempre mi stupisce per bellezza e grandezza, gli spazi che ho intorno ancora condizionano la mia creatività e l'amore per quel paesaggio intravisto ogni mattina dall'aula della mia classe, durante il 1984. Le specializzazioni prima in grafica pubblicitaria (ISA) e successivamente in pittura (AABB) di certo hanno motivato una passione che gravita da sempre intorno a tutto ciò che è artigianale e frutto dell'espressione umana più libera.
Il mio futuro diventa blu
È stato proprio sul finire dell’Accademia che ho scoperto la storia del guado: colore di origine vegetale e della presenza di numerose macine nel territorio.
Era il 1993, si cominciava a sentir parlare delle ricerche e pubblicazioni di Delio Bischi, sul guado scrisse e pubblicò un’ampia ricerca a cui rivolgo ancora oggi tutta la mia gratitudine. La storia mi colpì molto. Nel 2005, Venerdì di Repubblica dedicò una copertina a questa riscoperta: il guado e le macine nel Montefeltro.
Il colore, come materia prima, elemento centrale nell'economia di un territorio, appariva nelle descrizioni dell'articolo come una materia magica, ormai dimenticata da secoli ma ancora viva nel luogo che mi era più caro, il Montefeltro e l’alta valle del Metauro. Questo tema in quegli anni aveva dato vita alla fondazione del Museo del Colore di Lamoli.
Ventitré anni dopo ho avviato un'attività che vede il blu di guado come centrale e protagonista, presente di ogni mio progetto e accessorio.
4 comments
Raro esempio di eccellenza nel panorama delle attività urbinati.
Semplicemente…..strepitosa! Complimenti
Quelle magnifique visite et explications à propos du pastel des teinturiers (guado )
je regarderai dorénavant le bleu différemment.
Merci beaucoup Alessandra, et lunga vita al foulard !
Bravissima 👏🏻 Veramente complimenti