Il guado nell'antico ducato di Urbino: dal recupero di una storia alla contemporaneità.

Il convegno tenutosi a Urbino il lunedì 12 febbraio ha segnato l'avvio del progetto "Blu: il colore della cuccagna", iniziativa chiave per Pesaro 2024, designata Capitale italiana della Cultura. Questo progetto intreccia antiche conoscenze e tradizioni legate all'arte della tintura, focalizzandosi sul colore blu e sulla pianta Isatis tinctoria, nota localmente come guado, distintiva dell'area.

Il guado, una pianta erbacea da cui si estrae un pigmento azzurro/blu, ha giocato un ruolo significativo nello sviluppo storico, culturale ed economico dell'area appenninica dell'antico ducato di Urbino. La sua coltivazione ha creato un vivace commercio con la Toscana, contribuendo alla ricchezza del patrimonio artistico tessile italiano, in particolare durante il Rinascimento.

Sotto la cura dell'artista Giovanni Gaggia, il progetto "Blu il colore della cuccagna" evidenzia l'importanza storica di questa tinta, enfatizzando il suo profondo legame con l'arte e la produzione artigianale. Le attività, iniziate con il convegno al Teatro Sanzio di Urbino, proseguiranno con una settimana di eventi a Pergola dal 18 al 25 febbraio, estendendosi per l'intero anno su tutto il territorio.

L'evento di Urbino, organizzato dall'Assessorato al turismo con il supporto di Guado Urbino, ha offerto l'occasione per sottolineare l'unicità del tema a livello nazionale. La storia della coltivazione del guado, testimoniata dalle numerose macine censite, rappresenta un elemento distintivo della regione, con almeno 60 macine distribuite sul territorio, censite alla fine degli anni '80 dallo storico Delio Bischi.

Il convegno ha visto la partecipazione di esperti e professionisti, tra cui Max Guerra, direttore del Museo dei colori naturali di Lamoli, Alessandra Ubaldi -Guado Urbino, Elena Viganò, docente di economia agraria presso l'Università di Urbino Carlo Bo, e Massimo Baldini, titolare di A_Tintura, che hanno condiviso le loro esperienze e visioni sul guado, offrendo una panoramica completa e prospettive future sul tema.

Inoltre, la tavola rotonda ha messo in luce la potenzialità del guado in relazione al turismo lento e sostenibile, evidenziando come l'innovazione possa trarre ispirazione dal nostro ricco passato. La regione Marche e il GAL sono stati riconosciuti per il loro supporto a iniziative agricole volte al recupero della coltivazione del guado per la produzione di pigmenti naturali.

In conclusione, le prospettive per lo sviluppo di progetti legati al guado, e iniziative simili, sono promettenti, offrendo ampie possibilità per avviare nuovi e diversificati progetti. L'elemento chiave per il successo di tali iniziative risiede nella capacità di coinvolgere attivamente la comunità, ricreando un senso di unità territoriale che in passato era stato sostenuto dalla fiorente economia legata alla coltivazione del guado. Per essere efficaci e significativi, questi progetti devono non solo rispecchiare la ricchezza culturale e storica del territorio ma anche rafforzare l'idea di un'identità comune, raccogliendo sotto un unico grande progetto le diverse realtà locali. Questa visione unitaria, ispirata alla tradizione ma proiettata verso il futuro, rappresenta una solida base su cui costruire percorsi innovativi di sviluppo sostenibile e inclusivo, che valorizzino al meglio il patrimonio unico del territorio. 

© Fotografia di Leonardo Moretti 

 

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